Comune di
Villanova di Camposampiero
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La Pieve di Villanova oltre Brenta

L'antica Una di queste Pievi era sorta anche a Villa Nova, dedicata a S. Prospdocimo, il primo vescovo di Padova, con l'indicazione oltre Brenta, fiume che rappresentava il limite meridionale del graticolato romano.
La sua origine è, dunque, antica. Da alcuni studiosi la pieve di Villanova oltre Brenta è considerata addirittura di origine prelongobarda, anche se i documenti la citano più tardi. I Longobardi, infatti, calarono attraverso il Friuli nel 568 e nel 602 incendiarono e devastarono Padova. Il primo cenno alla pieve di Villanova oltre Brenta (toponimo antico del nostro paese) risale a un documento del 1085, in cui si cita il monastero benedettino dei santi Eufemia e Pietro detto di Villanova. Si ricorda la chiesa, dedicata a San Prosdocimo, in un documento del 1232, in cui si parla di una questione sorta tra Iacopo di sant'Andrea (lo scialacquatore dell'Inferno dantesco) e la famiglia dei Camposampiero per la vendita di un feudo di Villanova. Di questa antica pieve resta solo il ricordo nella vecchia parrocchiale di Villanova.
La posizione della chiesa a tre navate con la facciata rivolta a ovest e il campanile di fronte, oltre alla sua base quadrata, fa supporre che fosse una delle torri di un castello medievale, preesistente nella zona. Numerose le aggiunte: in passato la chiesa era sicuramente più stetta, come evidenzia la differenza di colore di alcuni mattoni. Il rosone centrale presente nella parte alta della facciata si crede che fosse situato originariamente più in basso e fosse probabilmente a mezzaluna.
All'interno si ricordano una tela di Maria Vergine con San Prosdocimo e un antico fonte battesimale.
Dalla vecchia parrocchiale sono stati trasferiti nella nuova chiesa, dedicata a S. Prosdocimo e costruita nel 1956, i suoi altari in marmo e tre opere d'arte, tra le quale ricordiamo per il valore una tavola eseguita nel 1508 da Andrea Previtali che raffigura "La Madonna col Bambino in trono tra i Ss Prosdocimo, Girolamo, Giorgio e un altro Santo". Si conservano anche alcuni dipinti seicenteschi che rappresentano "S. Sebastiano tra i Ss. Prosdocimo e Rocco" e "La Deposizione di Gesù dalla Croce".
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